-
La storia di Gianna …
Abbiamo conosciuto Gianna un po’ per volta in un rapporto quasi quotidiano con lei. Nei primi incontri con noi non sapeva dire altro che: «dammi una sigaretta» e «ero bella, ora son brutta». Ripeteva queste cose ossessivamente. Urlava e piangeva se le si negava la sigaretta e, in ogni caso, non rispondeva affatto alle nostre domande.Spesso il marito non era in casa. Al nostro arrivo, più di una volta, l’abbiamo trovata per terra seminuda, nonostante il freddo, mentre cercava di raggiungere le sigarette trascinandosi sul pavimento. Non gradiva che la lavassimo e non protestava per l’evidente stato di abbandono in cui si trovava, anzi a fatica riuscivamo a farle cambiare…
-
Andavamo da lei 4 volte al giorno …
78 anni. Tutta la vita passata in un vecchio appartamento senza ascensore, trattata con rispetto e timore dagli altri inquilini. Angela era stata una «signora», la più ricca là dentro. Aveva sposato un noto ingegnere e con lui era entrata nella buona società: ricevimenti, viaggi, gli amici che contano, case di proprietà con tanto personale di servizio: «Avevo i milioni, i milioni», questi i suoi ricordi belli. A cinquant’anni Angela si è ammalata di artrite reumatoide e a poco a poco è stata abbandonata da tutti gli amici, anche dal marito. Noi l’abbiamo conosciuta quattro anni fa e l’abbiamo assistita fino alla sua morte avvenuta l’anno scorso. Angela allora viveva sola…