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    La nostra storia …

    La nostra storia … Noi con Voi nasce in memoria di mio fratello e di mia madre disabili con cui ho condiviso tutto ciò che un figlio può e deve condividere, a volte con il dolore nel cuore sapendo che tra poco tempo il nostro caro ci dovrà lasciare … ma con la gioia e la dignità, con la fierezza e la consapevolezza di aver donato tutto ciò che c’era da donare in quei frangenti di vita.  Mio fratello e mia madre continuano a vivere in ogni mio battito cardiaco e in ogni anziano o disabile che abbiamo in custodia, ci metterò, ci metteremo il cuore, la professionalità, l’amore in…

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    La storia di Isabella

      Isabella di nazionalità Rumena ,  collaboratrice domestica lavora presso Anna un’anziana di 88 anni allettata . Quando ho iniziato a lavorare con la signora Anna, vedendola così fragile e indifesa, sono stata colta da un senso di compassione e dispiacere. Lei non poteva più muoversi dal letto, perciò aveva bisogno di assistenza continua. La sua casa era grande e accogliente, ma l’atmosfera era triste e silenziosa. I suoi figli, mi hanno accolto cordialmente, ma allo stesso tempo mi hanno detto che la madre era molto difficile da gestire e che aveva un carattere molto forte. Non mi sono fatta scoraggiare, ho preso il lavoro con grande serietà e ho…

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    La storia di Manuel

    La storia di Manuel, sono un uomo e faccio il badante,mi prendo cura di altri uomini anziani che sono malati. All’inizio mi vergognavo un po’,adesso non è più così. Ma non è facile, è un mestiere durissimo, spesso a contatto con la sofferenza….Manuel proviene dalla Bolivia ed è venuto in Italia, per lavorare, con quel lavoro che già faceva nel suo paese:assistere chi ha bisogno! Ma non assistere tanto per … ma farlo con il cuore, con professionalità, con rispetto ed educazione.Qualità essenziali se devi occuparti di qualcuno che spesso non ha nessuna voglia di essere accudito.In Italia sono sempre di più i maschi, italiani e stranieri, che fanno questo…

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    La storia di Serena e Luisa

      Raccontiamo la storia di Serena, che lavorava come badante convivente, assunta per assistere una signora anziana di nome Luisa, che a causa di una malattia degenerativa era allettata e non poteva più muoversi autonomamente. Serena era originaria delle Filippine e si era trasferita in Italia molti anni prima in cerca di una vita migliore. Luisa, invece, era una donna molto orgogliosa e indipendente che, prima di ammalarsi, aveva sempre condotto una vita molto attiva. All’inizio, come molto spesso accade, aveva avuto difficoltà ad accettare la sua nuova condizione, ma con il tempo aveva imparato ad apprezzare la presenza e l’aiuto della badante. Serena aveva instaurato un legame molto forte…

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    Paolina una storia, un esempio di vita …

    una storia particolare ed emblematica allo stesso tempo. È la storia di Paolina, la badante che si occupa dei miei anziani Zii. Paolina è una vera benedizione per la mia famiglia. È ben inserita e dedica ai miei zii tutta l’attenzione necessaria, oltre a ricoprirli di affetto sincero. Per noi nipoti è un aiuto insostituibile, prezioso e vitale. Ho chiesto a Paolina di raccontarsi. In Italia sono tante le famiglie che affidano i propri anziani alle cure di una “badante venuta dall’Est”, eppure spesso di queste donne sappiamo poco. Ecco in sintesi – ma nella maniera più fedele possibile – il racconto di Paolina. Mi chiamo Paolina e ho 38 anni, appena compiuti. Sono arrivata in Italia…

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    Il sorriso di Laura …

    Alzheimer: Laura che sorridequando vede il neonato della badante Il dilemma dell’assistenza. «Per mia madre ho girato sei case di cura: anziani soli e sedati. Sono scappata» Una foto scattata a Griesfeld, comunità di anziani non autosufficienti e malati di demenza di Egna (Bolzano)Laura ha due badanti: Patti, 27 anni, e Ange Michel, 10 mesi: anche lui «solleva» Laura. Aiuto impagabile: la fa sorridere. Patti ha lasciato in Costa d’Avorio la violenza e il marito. «Come facevamo a tenere sulla strada una ragazza incinta di sette mesi? – dice Sirio, 67 anni, di Verona, ultima professione falegname -. Di badanti ne abbiamo cambiate tante, come tutti. Anche loro hanno un…

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    La storia di Gianna …

    Abbiamo conosciuto Gianna un po’ per volta in un rapporto quasi quotidiano con lei. Nei primi incontri con noi non sapeva dire altro che: «dammi una sigaretta» e «ero bella, ora son brutta». Ripeteva queste cose os­sessivamente. Urlava e piangeva se le si negava la sigaretta e, in ogni caso, non rispondeva affat­to alle nostre domande.Spesso il marito non era in casa. Al nostro ar­rivo, più di una volta, l’abbiamo trovata per terra seminuda, nonostante il freddo, mentre cercava di raggiungere le sigarette trascinandosi sul pa­vimento. Non gradiva che la lavassimo e non pro­testava per l’evidente stato di abbandono in cui si trovava, anzi a fatica riuscivamo a farle cam­biare…

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    Natale in Famiglia …

    E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. … E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri. Vincenzo un omone  alto 180 cm vive in una struttura sanitaria in Abruzzo  ( provincia di Teramo )  grazie alla nostra Cooperativa Sociale ” Noi con Voi ” ha potuto trascorrere le feste con i suoi cari, con le lacrime agli occhi ci accoglie a braccia aperte. Lo trasportiamo a casa dei figli per trascorrere il Natale in famiglia, aveva l’esigenza di essere trasportato senza scendere…

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    Un altro figlio …

    Il cielo mi ha donato un figlio ma la vita me ne ha regalati due. Questa è la storia di mamma Francesca, una grande donna che con il suo coraggio ha tanto da insegnarci. Ho partorito mio figlio 15 anni fa. Un cesareo programmato solo un giorno prima, il più grande regalo a mio padre che proprio quel giorno festeggiava il suo onomastico. Avevo 32 anni quando è nato il mio bambino, dopo qualche anno di convivenza io e il mio compagno, che considero un marito, abbiamo deciso di avere un figlio. E’ stato bellissimo portare quella creatura in grembo e ancor più bello è stato sentire il suo respiro…

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    Grazie di cuore per questo insegnamento …

    Questa mattina passeggiando in bici per la strada parco non ho potuto che soffermarmi di fronte a questa realtà, inchinarmi sia al disabile … che al suo padrone e dirgli grazie ad entrambi per l’insegnamento che mi hanno e ci hanno dato … quanto abbiamo da imparare da loro … ecco questa è l’essenza pura dei miei pensieri quotidiani ” ESSERE ” e non ” APPARIRE ” …. essere sempre sè stessi aldilà di tutto e di tutti, aldilà del dolore e della disabilità, adilà di ogni aldilà … vivendo semplicemente per ciò che si è, per ciò che il buon Dio ci dà e soprattutto con la dignità di…

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    La storia di Alfredo badante peruviano …

    Alfredo Marciani Vasquez, peruviano con la doppia cittadinanza («Il mio bisnonno era genovese», dice con un lampo di orgoglio), 42enne, single, è una persona calma, forte, gentile. Qualità essenziali se devi occuparti di qualcuno che spesso non ha nessuna voglia di essere accudito. In Italia sono sempre di più i maschi, italiani e stranieri, che fanno questo lavoro. Secondo i dati Inps, nel 2015 ne sono stati contrattualizzati oltre 26500. Erano poco più di 5mila nel 2005.   A sdoganare la figura del badante declinato al maschile ha contribuito molto il film francese del 2011 «Quasi amici». La pellicola racconta la storia (vera) del rapporto di profonda amicizia creatosi tra un…

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    Una buona badante …

    Paola è una badante, ci chiama per un appuntamento. L’incontro conoscitivo è fissato e lei si presenta puntuale in sede. Prima ancora di parlare, intravedo in lei gli atteggiamenti che la nostra cooperativa ricerca nelle operatrici/operatori di assistenza: gentilezza, affidabilità, prontezza. Gli domando della sua esperienza lavorativa e ne viene fuori tanta. Si tessera, ci salutiamo. Alcuni giorni dopo un’amica mi telefona e mi parla di una “badante straordinaria” che ha assistito il suo compianto papà. “Ti passo il numero, chiamala!” mi esorta. Si era presa cura di lui come una figlia ed aveva mantenuto la casa bella come una reggia. “Un’associazione come la tua, che mira al rapporto umano prima che…

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    La storia di Teresa e del papà Ugo

    È una storia come tante! Fatta di silenzi e di dolore. Fatta di sentimenti tristi e contrastanti. Fatta di senso di abbandono e di impotenza. E’ la storia di un uomo come tanti, un uomo speciale, buono, onesto e forte. Uno che non si fermava mai davanti a niente e che era in grado di “spaccare” le montagne con la sola forza di volontà e determinazione. E’ la sua storia, o meglio lo era. Perché un giorno una terribile malattia ha deciso di trasformarlo in un essere fragile e delicato, in una cornice il cui contenuto è stato completamente svuotato. Sto parlando della demenza, di quel terribile mostro che ti…

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    Carmela e la sua solitudine …

    La storia di Carmela è simile a tante altre, ep­pure particolare, come è uguale e diversa la vita di tutti. Nata 92 anni fa, figlia di una fami­glia numerosa, orfana di padre. È ancora una ra­gazza quando arriva a  Teramo, come tante sue coetanee, in cerca di lavoro. Una sto­ria ricca di nomi, date e il ricordo di un lontano parente che precedentemente aveva preso con­tatti con qualche famiglia che cercava una domestica. Cercavano «una buona e brava ragazza» che svolgesse un po’ tutti i compiti: bambinaia, dama di compa­gnia, accompagnatrice, domestica. Ci racconta di quando viveva in casa di  una nobil donna e del figlio» morto a soli 14 anni, oppure del lavoro in casa del mi­nistro ….…

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    Sono bella ugualmente aldilà delle mie rughe …

    Abbiamo conosciuto Gianna un po’ per volta in un rapporto quasi quotidiano con lei. Quando è stato richiesto l’intervento di assistenza domici­liare sembrava infatti quasi impossibile seguirla. Aveva 68 anni, allora era ricoverata in una cli­nica per malattie mentali. Molto calma, soprattutto per l’effetto dei far­maci, ma con un notevole deficit di linguaggio e costretta a letto da un’emiplegia, esito di ictus cerebrale recente. Non era stata sottoposta a trattamento fisioterapico perché i medici ritene­vano impossibile la sua collaborazione. Era, co­me si dice con linguaggio tecnico, in dimissione. Era una di quelle situazioni tipiche per cui l’as­sistenza domiciliare è stata ideata: una persona che ha avuto gravi problemi sanitari, una…

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    Il ritorno a casa …

    Abbiamo visto Flavio per la prima volta da­vanti al portone della casa dove ha sempre vis­suto; era stato «riportato» a casa da un’assi­stente sociale  e da un autista, siamo a Teramo. «Ma come, non è contento?» si domandavano. Flavio avrebbe dovuto esprimere la sua gratitudine elargendo sorrisi ai suoi accom­pagnatori … Flavio è sconvolto, ha uno sguardo assente, sembra non riconoscere la sua casa, sembra di­sinteressato a ciò che sta accadendo. Eppure  Flavio si è sempre ribellato con forza di fron­te a chi decideva della sua vita, anche quando la moglie, molto più giovane di lui, «per incom­patibilità di carattere» ha colto l’occasione di una sua caduta ( Flavio è epilettico ),…

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    Nel silenzio …

    Nel silenzio c’è molto di più … c’è tutto quello che le futili parole non dicono … sono note per pochi eletti … poste sullo spartito del cuore. A volte è meglio un sano silenzio, piuttosto che parole inutili. [ P.D.V. ]

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    Una donna sacchetto …

    Paola è una di quelle persone che, normal­mente, viene definita matta. 75 anni, piena di pacchetti con dentro la sua casa, è una donna ­sacchetto che da anni non conosco una casa. La sua vita scorre senza particolari novità, che non siano il caldo o il freddo, la paura o la fame, nel riparo artificiale che una nicchia all’angolo di una delle chiese sparse per L’Aquila le offre. Per la gente, che la conosce di vista, è una situazione da tollerare, ma che an­drebbe rimossa. L’abbiamo conosciuta e avvicinata mentre era lì, nella sua cappellina privata. Quando ci siamo accostati, abbiamo trovato persone preoccupate che potesse farci del male: «non vi…

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    Andavamo da lei 4 volte al giorno …

    78 anni. Tutta la vita passata in un vecchio appartamento senza ascensore, trat­tata con rispetto e timore dagli altri inquilini. Angela era stata una «signora», la più ricca là dentro. Aveva sposato un noto ingegnere e con lui era entrata nella buona società: ricevimenti, viaggi, gli amici che contano, case di proprietà con tanto personale di servizio: «Avevo i milio­ni, i milioni», questi i suoi ricordi belli. A cinquant’anni Angela si è ammalata di artrite reumatoide e a poco a poco è stata abbandonata da tutti gli amici, anche dal marito. Noi l’abbiamo conosciuta quattro anni fa e l’ab­biamo assistita fino alla sua morte avvenuta l’an­no scorso.  Angela allora viveva sola…

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