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La storia di Isabella

 

Isabella di nazionalità Rumena ,  collaboratrice domestica lavora presso Anna un’anziana di 88 anni allettata . Quando ho iniziato a lavorare con la signora Anna, vedendola così fragile e indifesa, sono stata colta da un senso di compassione e dispiacere. Lei non poteva più muoversi dal letto, perciò aveva bisogno di assistenza continua. La sua casa era grande e accogliente, ma l’atmosfera era triste e silenziosa. I suoi figli, mi hanno accolto cordialmente, ma allo stesso tempo mi hanno detto che la madre era molto difficile da gestire e che aveva un carattere molto forte. Non mi sono fatta scoraggiare, ho preso il lavoro con grande serietà e ho deciso di fare del mio meglio per rendere la vita di questa signora il più confortevole possibile. Le prime settimane sono state impegnative. La signora Anna era molto diffidente nei miei confronti e non si fidava di me. Non voleva che la aiutassi ad alzarsi dal letto o a spostarsi sulla sedia a rotelle. Tuttavia, ho continuato a mostrare la mia disponibilità e la mia pazienza, cercando sempre di farle sentire il mio sostegno.

Pian piano, la signora Anna ha cominciato a fidarsi di me e a chiedermi sempre più aiuto. Ho imparato a conoscere la sua personalità e le sue abitudini. Ho scoperto che amava leggere e guardare la televisione, ma soprattutto amava parlare. Le ho dedicato molte ore della mia giornata, ascoltando le sue storie, i suoi ricordi e i suoi pensieri. Ho cercato di farla sentire meno sola, di non farla sentire abbandonata. E così, giorno dopo giorno, la mia assistenza è diventata sempre più indispensabile per lei. Ho imparato a farle la doccia, a darle da mangiare, a farle le medicazioni. Ho imparato a conoscerne i problemi di salute e a prendermi cura di lei con attenzione e professionalità. Ho imparato a gestire le sue emozioni, a supportarla nei momenti difficili e a farla sorridere quando possibile. Non nego che ci sono stati momenti difficili, come quando la signora Anna ha avuto delle complicazioni di salute o quando ha avuto degli episodi di confusione mentale. Ma ho sempre cercato di rimanere calma e di fare il mio lavoro con la massima dedizione. Con il passare dei mesi, la signora è diventata sempre più fragile e debole. Ho cercato di farle compagnia il più possibile, di farle sentire il mio affetto e la mia vicinanza. Purtroppo, tre mesi fà la signora Anna è deceduta. È stato un momento molto difficile per me, ma allo stesso tempo mi sento grata di aver avuto l’opportunità di assistere questa signora fino alla fine della sua vita e avergli donato per quanto mi è stato possibile una qualità di vita migliore. Dopo la sua scomparsa, ho incontrato i figli della signora per salutarli e per ringraziarli per la fiducia che avevano riposto in me. Mi hanno detto che la loro madre aveva parlato molto bene di me e che la mia assistenza l’aveva aiutata a sentirsi meno sola e abbandonata. Questa esperienza mi ha insegnato molto, sia a livello professionale che umano. Ho imparato che il lavoro di badante richiede molta pazienza, dedizione e umanità. Ho imparato a gestire situazioni difficili e a lavorare sotto pressione. Ma soprattutto ho imparato l’importanza di essere vicino alle persone più fragili e bisognose, di ascoltarle e di farle sentire amate e rispettate. Oggi ho iniziato a lavorare con una nuova anziana Signora, ma la mia esperienza con la signora Anna che ho assistito prima sarà sempre nel mio cuore. Spero di poter essere per questa nuova signora una buona badante, come lo sono stata per la mia precedente assistita.

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